Perché “DIAVEL”
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Basic Instincts |
09/11/2010
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Il nome della nuova moto deriva dalla parola ‘diavolo’ in dialetto bolognese. Un giorno, nelle fasi iniziali del processo di sviluppo, il prototipo ormai completato venne mostrato per la prima volta ad un gruppo di ingegneri e tecnici Ducati. Qualcuno, ammirando le linee del retrotreno, esclamò in dialetto bolognese: “Ignurànt comm’ al diavel!” che significa: “Cattiva come il diavolo!”
Ricordando l’origine del nome “Monster” che risale a quasi 20 anni fa, si è voluta sottolineare la territorialità bolognese anche per il DIAVEL, per dare forma al futuro del motociclismo pur restando saldamente ancorati alla tradizione.
Il progetto DIAVEL è nato quando gli ingegneri Ducati hanno riempito un’area di disegno neutra con i ‘basic instinct’ di una moto, tratti dal loro personale elenco di requisiti ideali. Il principio che ha guidato la creazione della moto dei sogni è stato: ‘che cosa succederebbe se…?’. I progettisti hanno cominciato a tracciare linee nate dalla loro ispirazione, che hanno preso forma in una moto più ribassata e allungata.
“La sfida insita nel creare una moto dal profilo più muscolare invece di un modello da competizione pura è stata vinta con determinazione e delicatezza: il risultato è un anteriore che suggerisce la potenza di un atleta pronto a scattare dai blocchi di partenza”, ha spiegato il team di designer Ducati responsabile del progetto. “Grazie alla ruota anteriore così vicina al corpo della moto e al codino breve tipico delle sportive, siamo riusciti ad associare alla grande fisicità del DIAVEL una ciclistica adeguata”.
Se l’assetto dello Streetfighter suggerisce aggressività, quello del DIAVEL comunica la sicurezza di chi è pronto a scattare, una fiducia nelle proprie capacità al limite della superbia. Con i radiatori laterali ad allargargli ulteriormente le spalle, e una silhouette più affusolata man mano che si scende verso il motore e il puntale con il radiatore dell’olio, l’atleta ha preso forma.
L’impressionante pneumatico posteriore da 240mm è un esempio perfetto della filosofia senza compromessi seguita dagli ingegneri Ducati nello stilare l’elenco delle specifiche ideali della nuova moto. Questa larghezza della gomma rifletteva così efficacemente l’associazione tra potenza e stile, che il team di Ricerca e Sviluppo si è ripromesso di mantenerla nel progetto definitivo, pur prevedendo il vero e proprio terremoto che avrebbe scatenato nel settore.
E’ la strategia Ducati in materia di innovazione: per Ducati, spostare il limite sempre più avanti e cambiare le regole di progettazione per migliorare sempre più il prodotto sono imperativi all’ordine del giorno.
A volte, l’istinto ‘di pancia’ va seguito: il coraggio necessario per farlo nasce dallo stesso spirito che ha guidato Ducati alla conquista dei Campionati del Mondo. Il DIAVEL è una vera Ducati, nata dalla passione per il motociclismo e progettata per offrire eccellenza sotto ogni punto di vista.
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PRESTAZIONI
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Testastretta 11° DIAVEL – Prestazioni Sport e Cruiser |
09/11/2010
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Il cuore del DIAVEL è il propulsore Ducati Testastretta 11°, sviluppo diretto dei potentissimi motori Ducati Corse campioni sulle piste di tutto il mondo. Il Testastretta 11° del Ducati DIAVEL sfrutta la straordinaria potenza del motore Superbike rendendola docile e fruibile: un significativo passo avanti in termini di performance, elasticità e piacere di guida.
Con i suoi 162CV e un’impressionante coppia da 94lb-ft (127.5Nm), il Testastretta 11° DIAVEL è un capolavoro di ingegneria Ducati in grado di offrire pure prestazioni Desmodromiche. L’evoluzione dei condotti di aspirazione e di scarico e una radicale modifica del diagramma della distribuzione hanno permesso di ottenere una curva di coppia piena ai bassi regimi, molto regolare anche in un campo di utilizzo estremamente ampio. L’incremento della coppia nella parte bassa della gamma dei regimi è gestita dal sistema Ducati Ride-by-Wire (RbW), incrementando considerevolmente la naturale guidabilità del DIAVEL e assicurando al tempo stesso tanta potenza residua da sfruttare agli alti regimi.
Per questo motore, caratterizzato da una straordinaria disponibilità ma anche da una grande fruibilità di potenza per una guida fluida e regolare, Ducati ha attentamente rivisto il diagramma di distribuzione e in particolare, l’angolo di incrocio delle valvole. L’angolo di incrocio viene definito come l’intervallo di rotazione dell'albero motore (misurato in gradi) durante il quale le valvole di aspirazione e di scarico rimangono aperte simultaneamente. Tale incrocio si verifica tra la fine della fase di scarico e l’inizio della fase di aspirazione. Nei motori sportivi, alla costante ricerca della prestazione esasperata, si hanno alti valori di questo parametro per sfruttare le onde di pressione allo scarico e aumentare le prestazioni del motore massimizzandone il rendimento volumetrico.
Nel motore Testastretta 11° tale angolo è stato ridotto - rispetto al motore Testastretta Evoluzione che equipaggia il 1198 - da 41° a soli 11°. In questo modo si riducono al massimo gli scambi di carica fresca verso lo scarico e di gas combusti verso la camera di combustione, allo scopo di ottenere una grande regolarità di funzionamento insieme a bassi consumi e ridotte emissioni allo scarico.
I condotti di scarico sovradimensionati con sezione da 58mm fanno parte di un impianto di tipo 2-1-2 ridisegnato con pari lunghezze per massimizzare la potenza e migliorare l’efficienza di erogazione del DIAVEL. Il sistema è equipaggiato con una sonda lambda per ogni singolo cilindro, per gestire in modo autonomo e ottimale l’alimentazione tramite l'airbox di grandi dimensioni; i silenziatori a cannone in configurazione sovrapposta sono dotati di catalizzatori per garantire la conformità con la normativa Euro 3, mentre la valvola di regolazione controllata elettronicamente ottimizza la pressione di scarico.
Doppi radiatori laterali sono montati sui fianchi sulla moto per raffreddare il motore Testastretta 11° DIAVEL . Questa caratteristica esclusiva si combina con la nuova girante della pompa dell'acqua da 64mm per incrementare del 35% la portata agli alti regimi, garantendo l'efficienza del raffreddamento attraverso gli eleganti condotti dell'aria.
Il cambio del DIAVEL utilizza materiali ad elevata resistenza per gestire l’aumentata erogazione di potenza e il maggior grip generato dall'imponente pneumatico posteriore da 240mm, il quale richiede anche un albero di uscita del cambio più lungo di 16mm per il passaggio della catena di trasmissione.
La trasmissione prevede inoltre una frizione a bagno d’olio con funzione ‘antisaltellamento’. Grazie ad un sistema ad asservimento progressivo, viene infatti incrementato il coefficiente di attrito dei dischi della frizione, con conseguente riduzione del carico delle molle spingidisco. Il risultato è un carico ridotto alla leva, che garantisce un ottimo comfort anche in caso di frequenti cambi di marcia nel traffico cittadino o sulle lunghe percorrenze. Quando la coppia alla ruota ha un’azione contraria, lo stesso meccanismo riduce la pressione sui dischi della frizione, consentendole di lavorare nella modalità sportiva antisaltellamento che contrasta la destabilizzazione del retrotreno durante le scalate aggressive, con l’ulteriore vantaggio di un’ottima modulabilità in staccata. I coperchi di frizione e alternatore del DIAVEL sono stati ridisegnati prestando la massima attenzione a forme e dettagli; nelle cartelle motore è stata inserita una nuova sezione centrale in alluminio.
Intervalli di manutenzione da 24.000 chilometri
Il costante investimento sulla qualità garantita dalla progettazione, dai materiali avanzati e dalla tecnica ingegneristica ha permesso di modificare il programma di manutenzione in maniera altamente competitiva, consentendo la registrazione delle valvole ogni 24.000 km. Questo è stato possibile grazie all’evoluzione dei materiali delle sedi valvole, al miglioramento dell’efficienza della combustione e al contenimento delle temperature di esercizio del propulsore Testastretta 11°.
Gruppo Telaio
L’esclusivo telaio a Traliccio Ducati prevede tubi di grosso diametro e ridotto spessore con due piastre laterali fuse in alluminio che s’inseriscono nel telaietto portante posteriore. Il risultato d’insieme offre una maggiore rigidezza torsionale senza compromettere leggerezza e compattezza. Le due sezioni si ricongiungono ai due lati di un componente realizzato in tecnopolimero caricato con fibra di vetro, dando origine alla struttura posteriore. Il lungo forcellone monobraccio in pressofusione d’alluminio garantisce l’ottima controllabilità del retrotreno, grazie a un interasse da 1590mm e ad un assetto che consente angoli di piega fino a 41°.
Sospensioni
Il DIAVEL monta una forcella Marzocchi da 50mm con finitura in nero, completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla. La forcella è dotata di piastre a tre bracciali con taglio a fetta di salame, in alluminio fuso per quella inferiore e forgiato per quella superiore, con un cavallotto di montaggio su supporto in gomma per il manubrio in lega a sezione variabile. Con un’inclinazione di sterzo di 28°, avancorsa di 130mm e offset di 24mm, l’assetto del DIAVEL consente agilità e controllabilità dell’avantreno, garantendo un’eccezionale maneggevolezza e un angolo di sterzata totale di 70° per una massima manovrabilità. Il DIAVEL Carbon utilizza le stesse sospensioni del Diavel, ma con steli antiattrito al carbonio diamantato DLC rifiniti in nero.
In entrambe le versioni, il DIAVEL è dotato di monoammortizzatore posteriore Sachs in posizione bassa e orizzontale sotto il telaio, azionato dal forcellone con un cinematismo progressivo con tirante.
Cerchi e Pneumatici
Il DIAVEL monta bellissimi cerchi a quattordici razze con particolari di finitura lavorati alla macchina. All’anteriore, il cerchio ruota è da 3.5 x 17, mentre al posteriore è previsto un cerchio sovradimensionato da 8 x 17, ottenuto per formatura ‘a flusso’ allo scopo di migliorarne le caratteristiche strutturali e la leggerezza. Il DIAVEL Carbon sfoggia invece cerchi Marchesini customizzati in lega leggera, forgiati e lavorati al tornio e alla fresa, che oltre a garantire un considerevole risparmio di peso pari a 2,5kg sono di grandissimo effetto estetico. Il disegno complesso di questi cerchi a nove razze mette in risalto la delicata lavorazione in alluminio naturale a contrasto con la finitura nera.
Pirelli, partner tecnico di Ducati, ha collaborato con gli ingegneri del progetto DIAVEL per sviluppare i nuovi incredibili pneumatici Pirelli Diablo Rosso II. Sul cerchio anteriore è montato uno pneumatico tradizionale da 120/70x17 con battistrada ridisegnato per massimizzare le prestazioni sul bagnato, mentre lo pneumatico posteriore da 240/45x17, con il suo profilo sportivo associato alla maxi-larghezza in stile custom, rappresenta l’ultimissimo ritrovato della tecnologia del settore.
L’imponente gomma posteriore sfrutta la tecnologia a doppia mescola per incrementare il grip nelle pieghe più sportive, garantendo nello stesso tempo rese chilometriche elevate e applicando la tecnologia EPT (Enhanced Patch Technology) per massimizzare l'area di contatto con qualsiasi angolo di piega. Il disegno del battistrada e le mescole utilizzate assicurano prestazioni eccezionali in ogni condizione, e in particolare sul bagnato.
Questi pneumatici sono stati appositamente progettati per consentire a Ducati di ottenere lo stile desiderato per il DIAVEL, senza scendere a compromessi in fatto di prestazioni ciclistiche. La partnership con Pirelli, che ha consentito lo sviluppo parallelo di ciclistica e pneumatici, ha significativamente contribuito al rivoluzionamento delle regole del segmento da parte di Ducati.
Impianto frenante e ABS
All’anteriore, le straordinarie prestazioni frenanti del DIAVEL sono garantite dai freni Brembo con pinze monoblocco incredibilmente potenti, azionate dalle nuove pompe freno integrate in lega, dotate di tappi fresati per i serbatoi dalla conformazione esclusiva. All’anteriore, i due dischi flottanti da 320 millimetri sono abbinati a doppie pinze radiali a quattro pistoncini, mentre al posteriore il disco, da 265 millimetri, è frenato da una pinza a due pistoncini, sempre di produzione Brembo. Il DIAVEL Carbon utilizza speciali flange portadischi in alluminio lavorato alla fresa, con sezioni cave lavorate per far intravedere l’alluminio naturale a contrasto con la finitura nera della flangia centrale. Questi componenti al vertice della gamma, esclusivi di Ducati, garantiscono prestazioni eccezionali in frenata fissando un nuovo standard di riferimento per il segmento.
L’impianto frenante è inoltre dotato del sistema ABS Bosch-Brembo Ducati (compreso nella dotazione standard di entrambe le versioni), che contribuisce in maniera essenziale al controllo delle prestazioni.
I componenti Brembo di qualità superiore combinati con l’ABS Bosch, l’assetto speciale della ciclistica e la tecnologia Pirelli EPT (Enhanced Patch Technology) garantiscono per il DIAVEL prestazioni frenanti ulteriormente migliorate rispetto alle già straordinarie Superbike Ducati.
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TECNOLOGIA
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Radiatori Laterali |
09/11/2010
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La soluzione di design adottata per mantenere ‘pulite’ le linee frontali del DIAVEL prevede il posizionamento di due radiatori laterali ad alto rendimento sui due fianchi della moto. I gruppi, localizzati sotto il serbatoio e dotati di efficienti condotti, sfruttano il principio aerodinamico che favorisce il flusso d’aria attraverso i radiatori e sono assistiti, se necessario, da ventole elettriche di grande portata. Il design dei radiatori combina forma e funzione per esaltare la prestanza muscolare della moto.
Strumentazione su due livelli
Anche il cruscotto del DIAVEL è un capolavoro di design italiano. Il display LCD superiore è fissato al cavallotto di montaggio inferiore e fornisce i dati principali quali velocità e giri/min, oltre a visualizzare spie, orario e temperatura.
Il display TFT (Thin Film Transistor) inferiore, a colori, si inserisce perfettamente nelle linee del serbatoio e fornisce con grande immediatezza informazioni sulle selezioni dei Riding Mode, delle marce e delle impostazioni DTC, oltre a visualizzare totalizzatore e percorrenze parziali.
La tecnologia TFT, utilizzata per cellulari e computer, è una variante di quella LCD e consente soluzioni grafiche ad alta risoluzione e di grande leggibilità. Il display TFT del Diavel si spinge ancora più avanti, sfruttando la sensibilità alle condizioni di luminosità circostante per selezionare il colore (bianco o nero) dello sfondo. A moto ferma, il display inferiore funge anche da quadro comandi, in versione aggiornata altamente fruibile, consentendo di personalizzare e poi salvare le impostazioni di DTC e RbW all’interno di ciascun Riding Mode.
Accensione Hands Free
L’accensione del DIAVEL è comandata da una chiave elettronica che si porta in tasca. La chiave comunica con la moto fino a una distanza di circa 2 metri. La moto riconosce la chiave dedicata, abilitando automaticamente i comandi. A questo punto è possibile premere il pulsante di key-on per accendere il quadro, e successivamente avviare il motore. La chiave elettronica è costituita da un circuito elettronico e da una chiave meccanica a “flip” necessaria per l’apertura della sella e del tappo del serbatoio. E’ inoltre previsto un attuatore elettronico per il bloccasterzo: quando si parcheggia la moto, si può inserire il bloccasterzo premendo una seconda volta il pulsante di spegnimento.
Ride-by-Wire
Il Ride-by-Wire (RbW) e’ un sistema di controllo elettronico della potenza del DIAVEL, che comprende una centralina la quale, dopo avere elaborato il segnale ricevuto, lo trasmette agli organi interessati in base al Riding Mode selezionato. La potenza erogata dal motore non viene più regolata unicamente e direttamente tramite il cavo acceleratore, ma passa prima attraverso la centralina che, in base al segnale ricevuto, comanda elettronicamente l’apertura dei corpi farfallati. Il sistema RbW utilizza tre diverse mappature per regolare l’erogazione di potenza: 162CV con un’erogazione sportiva, 162CV con erogazione progressiva adatta per il turismo e 100CV con erogazione progressiva per l'uso in città.
I Riding Mode
Il DIAVEL riunisce tutte le ultime innovazioni tecnologiche sviluppate da Ducati, compresi i recentissimi Riding Mode. Le tre modalità preimpostate – selezionabili dal blocchetto elettrico posto a sinistra anche durante la guida – sono state programmate per modificare con effetto immediato il ‘carattere’ del DIAVEL. Le tre modalità si attivano combinando diverse tecnologie di punta quali i sistemi Ride-by-Wire (RbW) e Ducati Traction Control (DTC).
Il sistema Ride by Wire introduce mappature diverse per regolare l’erogazione di potenza in base al controllo del gas da parte del pilota, mentre il DTC campione del mondo utilizza otto diversi livelli di interazione per massimizzare il controllo riducendo lo slittamento del retrotreno in fase di accelerazione spinta. Benché esistano valori preimpostati di RbW e DTC, ciascuno di questi due sistemi può essere sottoposto a regolazione ad hoc all’interno delle tre modalità, salvando poi le impostazioni per creare un'esperienza di guida personalizzata.
Sport
Selezionando il Riding Mode Sport, si ottiene un Diavel in versione adrenalinica, spinto da una potenza da 162CV. Questa modalità offre al pilota pieno controllo sulla risposta all'apertura del gas per la massima accelerazione. A ciò si aggiunge un intervento ridotto del Ducati Traction Control (livello 3), ideale per piloti che vogliono avvicinarsi al limite e vivere al massimo l’esperienza del Testastretta 11°.
Touring
Per il Riding Mode Touring, Ducati ha previsto un’erogazione godibile, sempre da 162CV ma in configurazione da viaggio, con una coppia morbida e più fruibile. La trazione posteriore è affidata dal Ducati Traction Control che passa al livello 4, appositamente concepito per una guida stabile e rilassata, ideale per il massimo comfort di pilota e passeggero sulle lunghe percorrenze.
Urban
Guidare in città implica lo spostamento dell'attenzione dal controllo dell'acceleratore all’ambiente circostante: la modalità Urban modifica dunque istantaneamente il carattere del Diavel, trasformandolo in un mezzo maneggevole che comunica sicurezza. Il Riding Mode Urban prevede una potenza di 100 cavalli ed un alto livello di controllo della trazione (DTC al livello 5), per muoversi sempre in completa sicurezza anche nel traffico più caotico.
DTC (Ducati Traction Control)
Il DTC di derivazione puramente sportiva è un sistema altamente intelligente che agisce da ‘filtro’ tra la mano destra del pilota e lo pneumatico posteriore. Nello spazio di pochi millesimi di secondo, il DTC è in grado di rilevare e successivamente controllare il pattinamento della ruota posteriore, contribuendo ad aumentare considerevolmente le performance e la sicurezza attiva della moto. Il DTC fa parte integrante dei Riding Mode preimpostati per il Ducati Diavel e consente al pilota di sperimentare tutto l’entusiasmante potenziale del motore Testatstretta 11°.
l sistema consente di scegliere tra otto diversi profili: ciascuno di essi è stato programmato per offrire un certo valore di tolleranza allo slittamento del retrotreno , commisurato a livelli progressivi di capacità di guida (classificati da uno a otto). Il livello uno è caratterizzato dal minimo grado di intervento del sistema, mentre il livello otto offre il massimo dell'interazione.
I livelli di DTC sono programmati all’origine per i tre Riding Mode, ma possono essere personalizzati in base alle caratteristiche del pilota e salvati dal menu di impostazione, altamente fruibile, accessibile dall’interno di ciascun Riding Mode. E’ disponibile una funzione ‘Default’ utilizzabile per ripristinare tutte le impostazioni originali.
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DUCATI DIAVEL CARBON
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L'essenza "Diavel" |
09/11/2010
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Il DIAVEL Carbon incarna la vera natura del concept DIAVEL che, con il suo mix di stile e prestazioni, celebra la massima espressione della tradizione ingegneristica italiana. I componenti in alluminio fresato e materiali compositi alleggeriti avvicinano due mondi, quello dello sport e quello dello stile, con caratteristiche straordinarie dal punto di vista sia visivo che prestazionale.
Il DIAVEL Carbon è disponibile nelle bellissime colorazioni “red carbon” (rosso lucido su trama matte carbon) con telaio rosso, o “black carbon” (trama carbon nero lucido e matte black) con telaio nero. Entrambe le livree Diavel Carbon sono completate da cerchi neri, lavorati al tornio e alla fresa per svelare l’alluminio naturale sottostante.
Per le cover del serbatoio, il coprisella monoposto e il parafango anteriore è stato utilizzato il carbonio allo scopo di ridurre il peso e sottolineare il DNA racing di questa Ducati, mentre gli steli della forcella Marzocchi sono dotati di rivestimento antiattrito al carbonio diamantato DLC, rifiniti in nero per associare alle prestazioni eccezionali il massimo effetto estetico.
Per esaltare l’agilità e le prestazioni in accelerazione, in frenata e nei cambi di direzione, il DIAVEL Carbon è dotato di cerchi forgiati Marchesini, bellissimi e leggeri, che consentono un risparmio di peso di 2,5kg riducendo le masse non sospese. I cerchi, con finitura nera e con un complesso motivo decorativo che ne mette in risalto la struttura, sono lavorati al tornio e alla fresa per ottenere la massima riduzione del peso. Le flange portadischi nere vengono sottoposte ad un processo analogo per mettere in evidenza le sezioni cave, che oltre a comportare un risparmio di peso, lasciano intravedere l’alluminio naturale, efficacemente a contrasto con la colorazione nera della flangia.
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DUCATI MONSTER
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09/11/2010
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Tanti aggiornamenti e nuove livree per la gamma Monster 2011, caratterizzata in particolare dall’arrivo del
nuovo Monster 1100EVO che vanta sostanziali e importanti modifiche capaci di renderlo ancora più
interessante, unico e sempre più attuale.
In primis il motore, il Desmodue 1100 Evoluzione da cui il Monster 1100EVO prende nome, da sempre uno
dei punti di forza di questo modello, che può contare su significativi aggiornamenti quali la nuova erogazione
di potenza da 100 CV e un nuovissimo impianto di scarico completamente ridisegnato che, oltre a
renderlo ancora più funzionale ed accattivante, esalta la linearità del codone. A questo si aggiunge una
striscia in stile Corse che attraversa longitudinalmente la moto dal parafango anteriore al coprisella
passeggero. La nuova sella ne esalta il comfort di guida, complice anche il manubrio rialzato di 20 mm, le
sospensioni anteriori Marzocchi e il nuovo Ducati Safety Pack (DSP), che comprende l’ABS e l’ultima
versione del Ducati Traction Control (DTC) a quattro livelli.
A partire da marzo 2011, il nuovo Monster 1100EVO andrà a completare la gamma 2011 affiancando il
Monster 696 - ora disponibile in due nuove colorazioni dark stealth e stone white - e il Monster 796,
entrambi aggiornati con un’ergonomia rinnovata, sospensioni anteriori Marzocchi e un nuovo telaietto
posteriore in grado di ospitare le maniglie passeggero (accessorio Ducati Performance).
Anno dopo anno, la famiglia Monster si conferma come standard di stile e di design: un lifestyle
motorcycle che, in ogni dettaglio, mette l’accento sulla facilità e sicurezza di guida. Il Monster - moto al
tempo stesso artigianale e di culto – si conferma ancora quale l’autentica icona naked del mondo
motociclistico.
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MONSTER 1100EVO
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Il Monster elevato alla massima potenza |
09/11/2010
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Il nuovissimo Monster 1100EVO riunisce tutte le caratteristiche più avanzate della nuova generazione di
Monster e completa la famiglia con ulteriori upgrade, capaci di proiettare il concept della gamma Monster a
livelli mai raggiunti prima, in termini di stile, funzionalità, prestazioni e sicurezza.
Il Desmodue Evoluzione è il primo propulsore Ducati a due valvole in grado di raggiungere i 100CV,
caratterizzato da un’erogazione incredibilmente fluida che entusiasmerà i motociclisti di tutto il mondo.
La sigla “evo” risulta assolutamente coerente e identifica il grandissimo lavoro fatto dai tecnici di Borgo
Panigale su questa moto. Lo conferma anche il nuovo impianto di scarico completamente ridisegnato,
caratterizzato dai due silenziatori sovrapposti e posizionati in basso, sul lato destro della moto, che
conferiscono al codone un look dinamico ed essenziale, studiati appositamente per massimizzare ed
ottimizzare la potenza. Ulteriore valore viene aggiunto dall’introduzione del Ducati Safety Pack (DSP) - che
comprende, a supporto del sistema ABS, un nuovo DTC (Ducati Traction Control) a quattro livelli di
semplice utilizzazione per migliorare ulteriormente il controllo.
Qualità garantita dalla progettazione
I preziosi suggerimenti forniti dagli appassionati possessori di precedenti modelli sono ormai parte attiva e
fondamentale del processo di progettazione delle nuove moto: il Monster 1100EVO rappresenta un esempio
perfetto di questo approccio Ducati, finalizzati ad un ulteriore miglioramento della qualità. L’ergonomia è
stata completamente rivista, ridisegnando la sella e rialzando il manubrio di 20 mm; il nuovo telaietto
posteriore è predisposto per ospitare le comode maniglie (accessorio Ducati Performance). Il comfort del passeggero è stato ulteriormente migliorato anche grazie all’impianto di scarico, riposizionato e abbassato.
Se a queste modifiche aggiungiamo gli indicatori di direzione posteriori montati su supporti in gomma e un
porta-targa più compatto con illuminazione a LED, appare evidente che Ducati ha voluto tenere conto
del feedback ricevuto fin nei minimi dettagli.
La filosofia progettuale e costruttiva ‘less is more’, applicata da Ducati a tutti i modelli Monster, permette
di dar vita a moto autentiche, compatte e performanti, e ha contribuito concretamente alla creazione del
modello EVO che, con il suo peso a secco di 169kg, rappresenta la moto più leggera e compatta della
categoria.
Il Monster 1100EVO è il risultato di un’evoluzione costante di progettazione e tecnologia. Il design di questo
nuovo conferma il perfetto equilibrio tra prestazioni sportive, estetica affascinante e piacere e sicurezza di
guida; la sua linea seducente, dall’inconfondibile stile Ducati, combina alla perfezione forma e funzionalità,
confermando questa moto la naked per antonomasia.
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Ducati Safety Pack (DSP)
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09/11/2010
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Il Monster 1100EVO introduce per la prima volta il nuovo Ducati Safety Pack (DSP), ideato per massimizzare
il controllo del mezzo e quindi alzare ulteriormente il livello di sicurezza nella guida. Il DSP comprende
l'affidabile sistema frenante ABS Brembo-Bosch e il nuovissimo Ducati Traction Control (DTC) a quattro
livelli, rivisto per aumentare ulteriormente la fruibilità del mezzo. Entrambi i sistemi fanno ora parte della
dotazione di serie del Monster 1100EVO e si completano reciprocamente per fornire il massimo contributo
in termini di sicurezza.
Il sistema - accessibile dal blocchetto elettronico posto a sinistra e visualizzato sulla strumentazione digitale
- consente di scegliere tra quattro livelli programmati per offrire un valore di interazione crescente (da 1 a
4) in base alle caratteristiche di guida del pilota. Se il livello quattro aiuta ad acquisire sicurezza
attivandosi al minimo slittamento della ruota posteriore con un elevato grado di intervento, il livello uno,
riservato a piloti esperti e di estrazione sportiva, è caratterizzato da maggior tolleranza e da un intervento
minimo. Una volta selezionato un livello e attivato il DTC, il livello prescelto viene visualizzato sul
cruscotto. I sensori che caratterizzano il Ducati Traction Control posti sulla ruota anteriore e posteriore,
effettuano comparazioni del differenziale di velocità per rilevare interruzioni della trazione posteriore
(slittamento o wheelspin); il DTC decide la combinazione migliore tra due diverse tipologie di regolazione
elettronica istantanea, calcolata sulla base di dati provenienti da fonti multiple.
La prima fase di interazione “leggera” del sistema viene gestita da un software ad alta velocità che realizza
correzioni elettroniche istantanee della fasatura di accensione, determinando diversi valori di ritardo
dell’accensione per ridurre l’erogazione di coppia del motore. Se il software DTC rileva che la prima fase di
interazione ‘soft’ del sistema risulta insufficiente per controllare lo slittamento, continua a ritardare
l’accensione e inoltre, ordina alla centralina di comando del motore di avviare una procedura di taglio
dell’iniezione ad incremento costante, fino ad arrivare, se necessario, al taglio dell'iniezione completo.
Durante tutte le fasi di interazione, le due spie normalmente utilizzate per indicare l’attivazione del
limitatore si accendono, segnalando l’applicazione del DTC. Man mano che il sistema rileva che il
differenziale di velocità tra le due ruote si gradualmente riequilibrando, esso ripristina in maniera incrementale la mappatura originale. Questo ripristino ‘morbido’ e attentamente programmato
dell’erogazione, è il segreto del funzionamento eccezionalmente fluido del sistema. Il DTC incrementa
considerevolmente la sicurezza delle prestazioni in particolar modo in fase di accelerazione in curva.
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