Dolomiti.it: Da Trento a Bolzano lungo la strada del Vino e delle castagne
Punto di partenza di questo itinerario è la città di Trento, la quale merita
una visita approfondita. Vale infatti la pena addentrarsi lungo le vie del
passeggio del centro storico fino ad arrivare al Duomo e al Castello del
Buonconsiglio, sede, oltre che del famoso Concilio, di diversi musei che
contraddistinguono Trento quale città ricca di cultura.
Lungo la strada statale 12 del Brennero ci si immette nella Strada del Vino.
Attraverso le località di Lavis e Cembra, il capoluogo della Valle omonima,
estesa su un vasto terrazzo ai piedi del monte Cembra (1250 m), si giunge a
Faedo, paese che conserva la struttura e il fascino di un tempo, ricco di vicoli
stretti e case antiche.
Dopo una lunga e rilassante discesa tra i vigneti si arriva a San Michele
all'Adige. All'entrata del paese, che ospita il convento degli Agostiniani e il
museo annesso degli "Usi e dei Costumi della Gente Trentina", si trova lo
spaccio dell'Istituto Agrario della Provincia, che ha una funzione di vigilanza
sulla produzione vinicola della provincia di Trento. Presso l'Istituto è
possibile fare una sosta per visitare la cantina dove sono custodite antiche
botti pregiate, ma soprattutto per degustare vini e distillati e magari
acquistare qualche "buon" souvenir.
Ripreso il cammino attraverso la Piana Rotaliana, nota anche come il più bel
giardino vitato d'Europa, ricco di cantine e punti di ristoro, ci si può
concedere subito un'altra piccola sosta per raggiungere il Castello Thun. Il
complesso fortificato risalente al XII secolo, e simbolo del potere della
famiglia Thun, è oggi di proprietà della Provincia, che ha aperto al pubblico i
bastioni e le torri di carattere militare, nonchè le più raffinate sale interne
come la biblioteca affrescata in stile barocco o la Camera del Vescovo, tutta in
legno di cirmolo.
Dopo questa sosta si può riprendere la s.s. 43 e proseguire il percorso lungo la
Strada del Vino. Lungo il tragitto s'incontrano le cittadine di Salorno/Salurn,
Cortina/Kurtinig, Magrè/Margreid e Cortaccia/Kurtatsch: ora siamo in Alto Adige,
ed anche le cittadine richiamano quelle caratteristiche tipiche dei villaggi
tedeschi. La cittadina più caratteristica è Salorno/Salurn, all'interno del
Parco Naturale del Monte Corno, dove è possibile sostare in una delle cantine
all'aperto sullo stile dei Biergarten tedeschi e degustare vini quali il
Cabernet, il Merlot e il Grauvernatsch.
Da qui si incontrano le cittadine di Termeno/Tramin, patria del Traminer, vino
bianco aromatizzato e Caldaro/Kaltern, patria del vino Kaltersee (che ha preso
il nome dal lago) e sede di un interessante Museo del Vino.
Si prosegue in salita verso il Passo della Mendola. Per giungervi si percorrono
15 chilometri in salita tra curve e tornanti divertenti per la guida; il
panorama è meraviglioso sulla Val d'Adige e sulle Dolomiti occidentali. Superato
il passo, sella boscosa tra il Monte Roèn e il Pénegal che immette nell'Alta Val
di Non, si scende a Fondo, bella borgata adagiata in un'ampia conca protetta dai
venti freddi. Si prosegue verso Castelfondo, Proves, Lauregno fino ad imboccare
la provinciale di collegamento con la Val d'Ultimo, superando San Pancrazio ed
arrivando a Lana chiamata "il frutteto del Tirolo". In mezzo ai frutteti ed ai
vigneti, oltrepassato Marlengo/Marling, il castello della birreria Forst e
Lagundo/Algund, si arriva a Merano.
Merano/Meran, alla confluenza dell'Adige col Passirio, è stazione climatica e
termale di notorietà internazionale e gode di un clima meraviglioso.
Passeggiando nella citta vecchia lungo la caratteristica Via Portici
raggiungiamo il Duomo eretto nel 1263 in stile gotico e dedicato a S. Nicolò.
Non lontano da qui si trova anche il Castello Principesco costruito nel '300 e
poi ricostruito nel 1480. Il maniero ospita un raro esempio di dimora gotica. Di
particolare bellezza anche il quartiere residenziale di Maia Alta che ospita
l'ippodromo, uno dei ritrovi mondani per eccellenza, famoso per le avvincenti
corse di cavalli avelignesi e dove ogni anno a settembre si tiene il Gran
Premio.
Merano è nota anche per le sue belle passeggiate d'inverno e d'estate lungo le
rive del Passirio, per la cura dell'uva nella stagione autunnale, per i suoi
trenta castelli medioevali che sorgono nella plaga coltivata a vigneti e per i
suoi meravigliosi dintorni.
Da Merano, uscendo dalla Porta Passiria, la strada risale il corso del torrente
omonimo che bagna la Val Passiria e, dopo aver attraversato Rifiano, raggiunge
San Martino ai piedi delle Alpi Passirie. Si continua in leggera salita toccando
San Leonardo che si adagia alla confluenza dell'alta Val Passiria con la Val di
Vannes, ai piedi dell'alta giogaia che unisce Monte Croce al Monte Giovo. La
strada del Giovo affronta a ripidi tornanti la salita verso il passo, toccando
Vàltina e inoltrandosi nell'alpestre Val di Vannes. Dopo un'ultima serie di
tornanti sugli alti pascoli, si arriva al Passo del Giovo/Jaufenpass. Si scende
sul versante opposto con bella vista sulla catena spartiacque, toccando Càlice
fino a Casatéia, allo sbocco della Val Ridanna, da dove si prosegue in piano
fino ad arrivare a Vipiteno/Sterzing, bellissima cittadina dallo stile
inconfondibile che ricorda la dominazione Asburgica. I musei, quello delle
Miniere ed il Multscher, nonché la chiesa Parrocchiale, costruita nel XV secolo,
la Chiesa dello Spirito Santo e l'ospedale medievale rappresentano un richiamo
affascinante per i turisti.
Siamo nella valle del gusto... la Valle Isarco/Eisacktal, dove la buona tavola
ha una lunga tradizione, così come la fama dei suoi eccellenti vini, soprattutto
bianchi, quali il Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner, dall'aroma fruttato e
delicato. Durante tutto l'anno si susseguono settimane gastronomiche per
buongustai: settimane della buona cucina, giornate dello yogurt, sagra dei
canederli, settimane delle mele, delle castagne e del Törggelen, l'antica
tradizione della degustazione nelle tipiche Stuben del vino novello e delle
castagne arrostite.
Da Vipiteno, oltrepassando Campo di Trens e Fortezza, si prosegue verso
Bressanone/Brixen, centro turistico di notevole importanza che si trova in una
pittoresca conca alla confluenza dei fiumi Isarco e Rienza. Numerosi monumenti
ed una storia più che millenaria le conferiscono pregio artistico e storico. La
piazza del Duomo con la Basilica barocca, la gotica Torre Bianca della
parrocchiale, il Palazzo principesco Vescovile, il Palazzo Pfaundler, i portici,
il Museo diocesano e il celebre chiostro con affreschi del XIV secolo, il
Battistero, la Chiesa di San Giovanni dove nel 1080 fu eletto l'antipapa, tutti
questi monumenti racchiudono tesori d'arte.
Lasciata Bressanone, una decina di km ci separano da Chiusa/Klausen , la romana
Sabiona, soprannominata "porta d'accesso alle Dolomiti", con numerose opere
d'arte e con case affrescate. Tra Chiusa e Bressanone troviamo
Velturno/Felthurns, considerato a ragione una delle perle dell’Alto Adige;
nell’accogliente villaggio montano a testimoniare il passato sono le antiche
case nobiliari, i vecchi masi, le chiesette, le cappelle e il castello di
Velturno di origine rinascimentale.
Superata la grandiosa centrale elettrica costruita nella roccia e costeggiando
il corso dell'Isarco, il viaggio continua verso Ponte Gardena/Waidbruck,
dominato dal Castel Forte che sovrasta l'imbocco della Val Gardena. Ormai alla
fine del viaggio proseguiamo verso Barbiano/Barbian con i suoi nobili castagneti
secolari e lasciamo la Valle Isarco per arrivare nella zona del Renon/Ritten. La
Valle del Renon è molto conosciuta per la località di Collalbo/Klobenstein, dove
vale la pena visitare la Chiesetta Seicentesca di Sant'Antonio che conserva dei
dipinti di notevole valore. Ma, prima di arrivare a Collalbo, troviamo
Longostagno/Lengstein e le Piramidi di Terra/Erdpyramiden, la vera attrazione
della zona, incredibili pinnacoli che costituiscono un vero e proprio miracolo
geologico. I pinnacoli si possono raggiungere a piedi con una passeggiata di
circa 10 minuti.
Di nuovo in sella alla moto, in mezzo ai vigneti e con una stupenda vista sulla
vallata e sulla città, scendiamo a Bolzano/Bozen capoluogo dell'Alto Adige, che
merita sicuramente una visita approfondita. Centro della città è la spaziosa
Piazza Walter e il duomo gotico (XIV - XV sec.) col suo mirabile campanile; non
lontano si eleva la chiesa, pure gotica, dei domenicani con belle cappelle e
chiostri ornati di pregevoli affreschi dei sec. XIV e XVI. A settentrione della
piazza corre l'animata Via dei Portici, cui fanno capo le più antiche e
caratteristiche strade fiancheggiate da vecchie case con sporti e stucchi. La
Via dei Portici sbocca ad occidente nella pittoresca Piazza delle Erbe ove ha
luogo il mercato della frutta, in prossimità della bella chiesa gotica dei
Francescani (XIV sec.) con preziose opere d'arte e con un leggiadro chiostro del
XIV secolo. Proseguendo si arriva al grande parco del Talvera; al di là del
fiume si erge, bianco e solenne, il Monumento alla Vittoria.
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